mercoledì 13 novembre 2013

Next Gen - Istruzioni per l'uso secondo Roby!


Ed eccoci qui con un nuovo speciale offerto direttamente dal vostro Roby.
Oggi è un giorno particolare visto che è il mio compleanno!
Dato che l'aver dedicato la vostra attenzione e partecipazione a pochi giorni dalla ripresa della pagina è stato interpretato da parte mia come un regalo, adesso io farò un regalo a voi....
Sappiamo che ormai la nuova generazione videoludica è alle porte, infatti, il 29 e il 22 Novembre 2013, saranno disponibili in Europa e nel mondo Playstation 4 e Xbox One...


Un salto generazionale di ben 8 anni di giochi che ci hanno fatto divertire, sognare, vivere ma sopratutto che ci hanno lasciato qualcosa per cui valga la pena continuare questa passione e andare avanti, non preoccupandosi per il futuro, ma attendere con ansia e trepidazione un imminente presente.
Dal 2005 ad oggi sono stati sviluppati centinaia, ma che dico...Migliaia di titoli che sono usciti da ogni tipologia di console, store, portatile ma sopratutto, abbiamo assistito all'importanza del mercato Indie che ci ha fatto capire che anche una sola persona o un gruppo ristretto di semplici videogiocatori, se partono con il piede giusto, possono raggiungere grandi obiettivi.


La mia idea è proprio quella di ripercorrere, insieme a voi, quelle che sono state le mie tappe di questa generazione di videogiochi (mi riferisco a Xbox360 e anche Ps3).
Parecchie sono le persone che conosco che non hanno avuto la fortuna di poter giocare a quest'ultime nel corso degli anni ed è per questo che volevo racchiudere in questo e molto probabilmente, anche in altri post, quelle che a mio avviso sono stati i giochi più memorabili e per i quali valga la pena giocarli dal mio punto di vista.

Iniziamo parlando della casa di sviluppo che probabilmente non ha deluso nessuno ma che sopratutto non mi ha mai dato un'impressione negativa, sto parlando di Rockstar Games.
Non solo la casa di sviluppo ha sfornato titoli ognuno diverso dall'altro ma si è anche migliorata da gioco in gioco.
Prendete i GTA per esempio, quante differenze avete notato dal IV al V?
o basti pensare al terzo capitolo di Max Payne 3 che oltre a concludere (molto probabilmente) la saga, ci ha fatto vedere quel Max che voleva riscattarsi facendo di tutto pur di proteggere le persone cui era stato affidato il compito di difendere.
Per non parlare di quello che io ritengo tutt'ora il miglior gioco Rockstar di questa generazione e che mi ha profondamente colpito in quanto mi abbia lasciato un ricordo bellissimo e che tutt'ora riesco ancora a tenere saldo, ovvero Red Dead Redemption.
La rivisitazione delle Americhe nel vecchio West non era mai stata così perfetta, con paesaggi che tutt'ora mozzano il fiato per quanto siano belli da vedere e con una delle trame più avvincenti che io personalmente abbia mai visto in un gioco western, facendoci apprezzare il ruolo che John Martson doveva assumere per raggiungere la Redenzione dei suoi peccati commessi in passato...
E concludiamo con Rockstar Games parlandovi di uno dei giochi più strani pubblicati dalla software house, ovvero L.A. Noire.
L.A. Noire è forse tra i primi giochi che utilizzi un sistema di Motion Capture così preciso, quasi come se volesse riprodurre cinematograficamente un giallo o un poliziesco degli anni 50..
Il Noire di Los Angeles Noire è proprio l'America corrotta del tempo che non farà altro che mettere i bastoni tra le ruote a Cole Phelps, uno dei detective più efficienti e di sani principi di tutta Los Angeles...

Ma Rockstar Games non è di certo la sola che mi ha reso fiero in quanto videogiocatore, vi sono moltissimi altri titoli di cui voglio parlarvi oggi.
Uno dei primi giochi che mi viene in mente è, come molti fra voi avranno sicuramente apprezzato, Assassin's Creed 2.
La rivisitazione Italica del gioco, l'efficiente quanto entusiasmante avventura Rinascimentale di Ezio Auditore da Firenze mi ha fatto amare alla follia il gioco, ma sopratutto, mi ha aiutato moltissimo a memorizzare e a rivalutare positivamente lo studio di materie quali la storia e la storia dell'arte.
Se poi inseriamo alle vicende dell'assassino più famoso al mondo la sublime colonna sonora che ci accompagnava da zona in zona otteniamo un vero e proprio capolavoro, secondo me.
Di Assassin's Creed vorrei anche consigliarvi il primo capitolo, che nonostante non mi abbia trasmesso molto, è stato pur sempre iniziatore di quella che si presume essere una delle saghe tra le più importanti di Ubisoft.
Ho anche apprezzato molto Assassin's Creed : Brotherhood in quanto rispecchi perfettamente il quadro storico della Roma durante il governo dei Borgia ma mi ha anche fatto vedere un Ezio che andava crescendo sempre più, arrivando persino ad essere il capo della stirpe degli Assassini.
Molto carino quanto impegnativo è stato anche il comparto Multiplayer che a mio avviso poteva anche essere omesso dal gioco ma che non mi ha dispiaciuto più di tanto.

Andando avanti vorrei parlare con voi di un gioco, anzi, un trilogia che ho recuperato tardi (giusto un mesetto fa)...la saga di Bioshock .
Ho avuto modo di giocare e approfondire abbondantemente il primo capitolo e mi sono reso conto di quanto l'uomo possa arrivare a concepire persino una cittadina subacquea costruita a migliaia di metri in profondità, per sfuggire alla società odierna, in quanto essa discrimini tutti coloro che per un motivo o per un altro, sono diversi.
Vedremo però, che la maggior parte di essi siano in realtà, dei pazzi pluriomicidi che hanno ormai perso il senno e si ritrovano intrappolati in un mondo sott'acqua dalla quale non possono fuggire.
Non vedo l'ora di giocare al seguito ma sopratutto, Bioshock Infinite.

Concentrandomi sempre sui giochi che mi hanno lasciato qualcosa, ne approfitto per parlarvi di un titolo che secondo me è il fautore di un nuovo modo di concepire i giochi Horror, ovvero, la saga di  Dead Space.
Dead Space non solo mi ha formato come patito del genere ma mi ha anche trasmesso il senso di sopravvivenza, di paura nel restare solo in un universo alieno e di essere disposti a dare il tutto per tutto pur di restare in vita.

Adesso vorrei parlarvi di un gioco disponibile solo su Xbox 360 che, vi ricordo essere la console che posseggo.

Un gioco che per i primi tempi ho adorato proprio perché era uno dei pochi titoli che possedevo era Gears of War 1.
Il senso di abbandono,  la colonna sonora azzeccatissima e il gameplay leggermente macchinoso quanto efficace mi hanno fatto apprezzare tantissimo uno dei conflitti che resterà sempre nella storia dei giochi post-apocalittici/futuristici ovvero lo scontro tra i COG e le Locuste.
Altro elemento che mi ha tenuto diverse ore incollato allo schermo è stato proprio quello di assistere all'evoluzione dei personaggi che man mano che andavano avanti, di atto in atto, si rendevano conto che solo se avessero unito le forze, sarebbero riusciti a sconfiggere un nemico comune e avrebbero posto fine alla guerra che per decenni aveva decimato la popolazione del pianeta Sera.

Ma la guerra...la guerra non cambia mai.
Chiunque abbia giocato a Fallout 3 conosce queste parole, perché sono proprio queste parole a dare inizio ad uno dei giochi più belli e più interessanti di questa generazione.
Il terzo capitolo della saga dei Fallout ci fa scoprire un mondo devastato dalla guerra e dalla sofferenza di pochi superstiti che, pur di sopravvivere, si sono rifugiati per centinaia d'anni nei così detti Vault.
Noi, figli di un grande scienziato coinvolto nella realizzazione di questi ultimi e misteriosamente scomparso, dovremmo andare alla ricerca della sola persona che può darci la risposta, affrontando una moltitudine di insidie e di pericoli che non si limitano solo alle creature della zona contaminata deformate dalle radiazioni ma anche dalle radiazioni stesse.
Ho anche apprezzato fallout 3 sopratutto per la vastità e la varietà delle missioni secondarie che sono all'incirca una centinaia, per non parlare della rilassante quanto orecchiabile colonna sonora che possiamo ascoltare se selezioniamo "Galaxy News Radio".

Parlando sempre di giochi della Bethesda sono rimasto molto entusiasta nel giocare per circa 200 e passa ore all'ultimo The Elder Scrolls uscito, Skyrim.

Skyrim riusciva a trasmettermi una strana sensazione, riuscendomi ad immedesimare in un cittadino di Tamriel ma non uno qualunque, bensì il così tanto acclamato e famigerato Dovakin, il sangue di drago che avrebbe fermato la venuta dei draghi a Skyrim ma sopratutto, avrebbe contrastato l'ira funesta del potente Alduin che era stato imprigionato per ere intere.
L'elemento che rendeva Skyrim diverso dagli altri Elder Scrolls erano senza ombra di dubbio le ambientazioni rese fantastiche e particolareggiate da un comparto tecnico e grafico davvero niente male.
Per quanto riguarda la trama, che in se e per se è molto semplice e scorrevole, il gameplay e le una buona parte delle quest secondarie sono davvero rese molto bene.
Insomma, ho passato notti insonni a vivere una delle più grandi avventure che abbia mai giocato su 360 insieme al suo predecessore, Oblivion.

Penultimi ma non meno importanti sono i giochi di cui volevo parlarvi adesso, giochi che mi hanno formato o che molto più semplicemente mi hanno fatto ricordare i bei momenti di quando, qualche anno fa, giocavo i vecchi capitoli su Ps2 e PC.
Hitman Absolution infatti, non solo mi ha dato quella sensazione tipica del giocatore nostalgico ma mi ha anche suscitato un glorioso e entusiasmante ritorno alle origini del passato.
Come un buon capitolo che si rispetti, ammireremo la figura dell'Agente 47 e cercheremo in una marea di modi diversi, di colpire le nostre prede (bersagli) nella maniera più silenziosa e fantasiosa possibile, facendo emergere la componente Stealth che ha reso i giochi di Hitman uno più bello dell'altro secondo la mia opinione...

E passiamo al piatto forte, passiamo dunque agli ultimi due titoli che mi hanno fatto veramente provare qualcosa sia come giocatore che come essere umano.
Sto parlando di Deus Ex : Human Revolution che come ben sapete, ho recensito e argomentato in maniera molto accurata al fine di farvi capire quanto particolareggiato e interessante sia il titolo sviluppato da Square.
Tanto per citare me stesso: "Deus Ex: Human Revolution è un ottimo lavoro da parte dei ragazzi di Eidos Montréal che hanno riportato in vita un brand storico rendendolo nel migliore dei modi, mettendoci amore ma sopratutto passione.
Basti pensare alle musiche ma sopratutto alle ambientazioni utilizzate, come se ci volessero proiettare in un era dove l'uomo e la macchina diventano una cosa sola grazie al progresso delle scientifico e biotecnologico."

Ma se devo proprio dirla tutta, un gioco della quale non mi sarei mai aspettato che potesse piacermi e coinvolgere più di tanto è Eternal Sonata.
Non so se qualcuno di voi ne ha mai sentito parlare ma questo gioco mi è veramente piaciuto molto, sia perché era pur sempre una tipologia di gioco che non conoscevo più di tanto ma anche per il suo ricco quanto sensazionale comparto narrativo, che mi dava una sensazione di perfetta tranquillità e spensieratezza.
Le cose che mi sono piaciute di più in questo gioco sono la bellissima colonna sonora ma sopratutto la trama che mi ha continuamente fatto riflettere se effettivamente la realtà che la realtà che siamo abituati a vivere tutti giorni è reale oppure no e se la vita vera è frutto di un sogno.
In questo sogno chi è affetto da malattie incurabili può imparare a controllare la magia.
Qui, protagonista di questa magica avventura è proprio Chopin che, incontrerà un'altra figura importante nel suo sogno, Polka, ragazza destinata ad un terribile futuro, e anche Allegretto, il ragazzo destinato a salvarla. Chopin stesso attraversa queste terre nell'incredulità che questo possa essere davvero solo il frutto della sua fantasia. Presto al gruppo si uniranno altri stravaganti personaggi come Beat, bambino di 8 anni molto amico di Allegretto, e Viola, una sedicente fattrice abile nel tiro con l'arco e nelle arti marziali.
Insomma, consiglio a tutti questo gioco non solo per il suo particolare genere quanto per il suo comparto narrativo veramente toccante e ricco di morali e significati nascosti che ognuno di noi deve riuscire a cogliere.

Detto questo, spero che questo speciale non vi abbia annoiato ma sopratutto, spero che con queste mie impressioni vi siate fatti un'idea dei titoli che in assoluto consiglio maggiormente e che mi hanno lasciato qualcosa.
Alla prossima Gamers....STAY GAMER! (Roby)

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