martedì 26 marzo 2013

Recensione Limbo


Navigando qua e la, postando giornalmente c'è stata una notizia in particolare che mi ha colpito e mi ha portato a recensirvi quest'oggi un titolo piuttosto bizzarro, un titolo che nella sua semplicità nasconde un messaggio e un pensiero profondo e per molti altri che non riescono a coglierne un significato ben chiaro lo considerano un ottimo Platform a scorrimento bidimensionale.
Sto parlando di Limbo.
Limbo venne pubblicato 3 anni fa (2010) da Playdead una delle case di sviluppo che negli ultimi anni si sta mostrando attiva e sempre piena d'idee.
Inizialmente era stato rilasciato esclusivamente per il Marketplace di XboxLive ed in seguito approderà anche su PC e PSN (A breve anche su Playstation Vita).

Ci sono una miriade di cose da dire su questo titolo ma procediamo con ordine.
Iniziamo illustrandovi la trama e tutte le sottigliezze che si susseguiranno più in la dal punto di vista grafico e del Gameplay.

Trama: 
Il gioco narra della storia di un bambino senza nome, che si risveglia in un bosco, un bosco dall'atmosfera cupa e macabra, capace di incutere timore e allo stesso tempo privarci di emozioni dinanzi alla tecnica dei colori bianco e nero, gli unici colori che ci accompagneranno per tutto il gioco.
Non mi è ancora del tutto chiara ma sembrerebbe che il nostro protagonista dovrà affrontare una sorta di "viaggio" di cammino interiore che lo porterà a riscoprire una foresta infestata da bambini e altri esseri che lo ostacoleranno con trappole e agguati, il tutto si conclude in un fatiscente paesaggio urbano, dove gli enigmi e la difficoltà del gioco aumenteranno sempre di più.
Il vero finale è piuttosto ambiguo e tutt'ora non riesco a comprenderne realmente il significato.

Ecco, questa era la trama di limbo, piuttosto semplice non trovate?
Ed è li che vi sbagliate, secondo me è uno di quei tipici giochi che chi è abituato a giocare in maniera veloce, incessante e lo finisce in una manciata di ore non si rende neanche conto di quello che ha appena giocato mentre chi sa concedersi minuti interi di continue pause e riflessioni, risolvendo gli enigmi con ingegno e astuzia e perché no, anche con un pizzico di fortuna lo apprezzerà di più.

Perché Limbo ragazzi ci proietta in un mondo molto contemporaneo al nostro, un mondo apparentemente innocuo ma cupo, dove si avvolge l'oscurità, il mistero, la voglia e sete di conoscenza e di andare avanti sempre più, fino ad arrivare al principio.
E' la vita, l'oscura e triste visione della realtà umana.
Non a caso il Limbo nell'inferno dantesco è descritta come l'area dove vi sono tutti coloro che sono nati prima della nascita di Cristo.
Vi sembra una coincidenza intitolare un gioco "Limbo"? io penso proprio di no.
Ma dopo aver aperto questa grande parentesi volevo soffermarmi sulle meccaniche di gioco.
Gameplay:
Molto semplice e fruibile, il tutto scorre come se il tempo si fosse fermato, ma basta vedere il polline e gli acari di polvere che escono qua e la che ci fanno capire che stiamo ancora giocando.
Anche il personaggio sembra privo di vita ma grazie al bagliore che brilla ancora nei suoi piccoli occhietti bianchi, come un ardore di speranza, riconosciamo e allo stesso ci immedesimiamo nella realtà del protagonista.
I tasti sono pochi, semplici e sono il tasto A per Xbox e X per la Playstation per compiere dei tasti e B o O per interagire con alcuni dei pochi oggetti che incontreremo nell'ambiente circostante che fungeranno da contorno agli enigmi che si presenteranno come il piatto forte del gioco.
Ovviamente non possono mancare i tasti per il movimento regolati dalla levetta analogica sinistra e destra e di rado la adopereremo in su e in giù per salire/scendere scalinate o sollevare qualcosa di particolarmente pesante.

Un titolo dove il bianco e il nero saranno gli unici 2 colori presenti in questo gioco.
Una tecnica artistica al dir poco straordinaria che rievoca parecchio un film Noir ma credo che stia divagando.

Beh, Limbo è un gioco che va giocato per provarlo, tecnicamente posso solamente dirvi che è un gioco dove bisognerà ripetere una determinata parte più e più volte per accedere al quadro successivo, un poco come tutti i Platform in generale.

Il tutto è disponibile per una decina di euro, anche se non dura tantissimo come gioco vi consiglio di acquistarlo proprio perchè è uno di quei giochi che si ripropone in chiave completamente diversa da quella di un normale videogioco.

Detto questo la recensione di oggi finisce qui, spero che vi siano piaciute le mie riflessioni e se volete dire anche la vostra basta commentare qui sotto o seguire la pagina facebook di "Vita da Gamers" 

E ricordatevi, i videogiochi sono Arte, Limbo ne è un esempio.... (Roby) 

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...